RESPONSABILITÀ MEDICA: NASCERE È SEMPRE UN DONO DESIDERABILE?
OLTRE AL DIRITTO A "NASCERE SANO" L'ESSERE UMANO HA ANCHE IL DIRITTO A "NON NASCERE SE NON SANO"?
La Corte Suprema di Cassazione, con l’ordinanza n° 3569 del 23 febbraio 2015, si interroga sulla questione e ne demanda la soluzione alle Sezioni Unite.
Nel processo, la madre ha chiesto al medico e all’ospedale il risarcimento del danno derivato dalla maternità indesiderata, in quanto, se fosse stata correttamente informata del rischio di malformazioni, avrebbe fatto ricorso all’interruzione della gravidanza.
I genitori, inoltre, in qualità di esercenti la potestà sul figlio, hanno domandato, per conto di costui, il risarcimento del danno conseguente alla nascita come individuo malato, costretto, per tutta la durata della vita, ad un’esistenza difficile a causa delle pesanti limitazioni psicofisiche da cui è affetto.
La Sezione III Civile della Corte di Cassazione, sul tema, ha rilevato un contrasto di pronunce, in quanto sussisterebbero due contrapposti orientamenti del Giudice della legittimità:
- il primo, più risalente nel tempo, si fonda sull’assunto che l’ordinamento giuridico tuteli il concepito e l’evoluzione della gravidanza esclusivamente verso la nascita, così che sarebbe configurabile solo un diritto a nascere e a nascere “sano”. In questo senso, una volta nato, l’individuo abbia il diritto ad ottenere il risarcimento del danno per le lesioni o le malattie che siano state provocate direttamente dall’attività dei sanitari. Non sussisterebbe, invece, un diritto a “non nascere se non sano”. Pertanto, una volta nato, l’individuo non potrebbe agire per vedersi risarcito il danno derivato dal fatto che la madre non fu informata delle patologie del feto e, per tale ragione, non fece ricorso all’aborto;
- il secondo, più recente, invece, ammette che l’individuo, nel caso in cui la madre non sia stata informata delle patologie congenite di cui il feto era portatore e non abbia dunque abortito, possa in ogni caso domandare il risarcimento, non per il fatto di essere nato, ma per il fatto di essere nato infermo.